Santuario della Spina Santa
Cenni Storici
Con decreto arcivescovile del 14 giugno 2021 la Chiesa Parrocchiale della SS. Annunziata è stata elevata a Santuario Diocesano della Spina Santa: una delle reliquie più importanti della cristianità, una delle spine della corona, che cinse il capo di Cristo sulla Croce, viene conservata proprio a Giffoni Valle Piana, dove è oggetto di un’antica devozione.
Conservata per secoli a Costantinopoli dove l’aveva portata Santa Elena, la corona venne trasferita a Parigi il 2 agosto del 1239 da Luigi IX; una santa Spina giunse nel cuore dei Monti Picentini nel Medioevo, alla fine del ‘300, a seguito del dono di Carlo IV al cardinale Leonardo De Rossi, che la portò al suo paese natale, Giffoni.
La Spina Santa fu custodita e venerata nel convento di San Francesco per ben quattro secoli, fino al 1806, quando il Convento e la Chiesa vennero soppressi dalle leggi eversive del tempo, per poi essere concessa, alla parrocchia dell’Annunziata.
Il decreto, vistato e approvato il 25 giugno 1808 dalla Curia Arcivescovile di Salerno, stabilì che la reliquia fosse esposta nei venerdì di marzo e nel Venerdì Santo di ciascun anno, nonché in casi speciali e straordinari, come guerre, carestie, peste, siccità e altri eventi eccezionali.
Annualmente, una grande processione, che mobilita tutti i fedeli e devoti pellegrini, anche dei paesi limitrofi, rappresenta uno dei momenti più importanti nella vita della comunità locale. Secondo la tradizione, esposta al bacio dei fedeli, la Spina si tinge di rosso sangue, non solo nei venerdì di marzo e nel Venerdì Santo.
La sacra spina è custodita in una piccola teca cilindrica in cristallo e argento; è lunga circa 7,5 cm, nonostante vi manchi la punta e il diametro è proporzionato alla lunghezza.

